Riflessioni sull’origine.

Ogni giorno ci confrontiamo con la realtà fenomenica che ci circonda: la natura in cui siamo immersi, gli animali , il nostro gatto o cane che ci viene incontro, e soprattutto le persone che partecipano della nostra vita o che incontriamo casualmente.
La domanda che mi faccio e che credo tutti gli uomini e le donne si facciano è: da dove viene tutto questo?
Sappiamo che tutto ha avuto un origine, un punto zero nel tempo, da cui tutto ha avuto origine, o forse, ha riavuto origine.
L’espansione dell’universo testimonierebbe questo fatto, alcune teorie scientifiche affermano che c’è stata un’esplosione, il famoso big bang, che ha dato origine a tutto quello che ci circonda, in termini di spazio fisico, con le galassie, le stelle e tutti gli altri corpi celesti.
Dopo questo fatto, vi è forse l’evento più misterioso, l’avvento della vita sulla terra, forse anche su altri pianeti, il passaggio da una materia inerte che non ha movimento proprio ad una materia vivente che si muove autonomamente e che decide dove muoversi.
Ed ancora, ulteriore sviluppo, l’evolversi dell’uomo e della sua intelligenza che pone domande e cerca risposte.

Abbiamo avuto quindi una serie di eventi, un insieme di azioni, e, per esperienza, sappiamo che dietro ad un azione c’è una o più cause che l’hanno generata.
Se così non fosse non ci potrebbe essere la scienza, perché gli eventi sarebbero fortuiti e non legati a leggi universali che ne garantiscono la ripetibilità.
Ora la domanda che ci si pone e che si sono posti i filosofi, da sempre, è chi o che cosa ha dato origine a tutto quello che esiste.
Qual’è la causa prima che ha generato l’esistente?
Ecco, io credo, che la differenza fondamentale è il “nome” che diamo alla causa prima, degli eventi, che ci hanno portato fino a questa realtà. Chi non crede in una trascendenza lo chiama CASO, chi crede al contrario in una trascendenza lo chiama DIO.
Per gli atei, questo enorme processo che porta a noi, è stato frutto del caso, una combinazione misteriosa ed inspiegabile di eventi che ha generato l’esplosione della vita in tutte le sue forme.
Per chi crede in un Dio, tutto è frutto di un pensiero e di un progetto che si è realizzato fisicamente nella stessa identica maniera di chi crede nel caso.
In fondo quindi le leggi che governano l’universo sono generate da qualcosa che alcuni chiamano Caso ed altri Dio, è una questione di nome che viene dato alla stessa causa prima.
La differenza consta nel fatto che il caso non prevede la necessità di un mondo sovrasensibile, mentre i credenti credono nell’esistenza di questo spazio immateriale, in cui Dio è da sempre.
Gli atei hanno una visione di un mondo ad una dimensione, i credenti hanno una visione di un mondo a più dimensioni.

Certo le differenze di visione sono più complesse, perché se consideriamo il processo di sviluppo del cosmo e della vita comune essere valido per entrambe, differenti sono le conseguenze che scaturiscono dall’ammettere o meno un’intelligenza creativa.

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